Non va più via dalla mia mente

Una canzone che non va via dalla mente si chiama earworm o immagine musicale involontaria (INMI) e si manifesta come un motivo musicale che rimane bloccato nella testa anche contro la propria volontà. Vi è successo sicuramente e a me è successo in questi giorni.

Ho sviluppato un’ossessione abbastanza preoccupante per la canzone “Voce ‘e notte” (E.De Curtis, E.Nicolardi). Un vero e proprio capolavoro che non va più via dalla mia mente. Ho provato in tutti i modi consigliati per liberarmene, ma nulla, rimane lì, con la sua poetica lacerante e la sua melodia mediterranea, a tormentarmi la membrana protettiva del cuore (il pericardio, “‘a rezza d’ ‘o core”).

Allora non ce l’ho fatta più e dimenticando completamente il fatto che la musica napoletana bisogna rispettarla in maniera religiosa e non improvvisarsi a riprodurla come se fossero canzoni da falò, in maniera del tutto presuntuosa ne ho suonato una mia versione. Io mi conosco però, quando comincia a piacermi una cosa che sto suonando lo faccio di continuo, la suono ripetutamente col desiderio crescente, di chi mi ascolta, di assassinarmi.

Mi aspetto commenti e riflessioni su questo capolavoro di poesia, amore e ‘nfamità che il musicante sottoscritto ha deciso di profanare nel giorno del proprio cinquantacinquesimo compleanno.

Buon ascolto e perdonatemi.

Io e te, tre metri sotto “la munnezza”

Notizia del 2 ottobre dell’anno scorso:

“Smaltire i rifiuti urbani in modo pulito, con un impatto ambientale minimo, producendo eco-energia. Dopo gli esperimenti in Germania e Islanda anche in Italia si sta facendo strada la tecnica del futuro, che dovrebbe sostituire quella degli inceneritori: la pirolisi.”

Notizia di stamattina:

«Entro l’anno — annuncia Berlusconi — sarà completato il termovalorizzatore di Acerra, tra trenta mesi sarà pronto quello di Salerno. Ce ne sarà uno a Santa Maria La Fossa e uno nel comune di Napoli».

Bene!

2 ottobre 2007 si parla di futuro con il “processo di decomposizione termochimica”, la pirolisi appunto, 21 maggio 2008 si parla di costruire incerenitori, termovalorizzatori che saranno pronti tra trenta mesi (vedi quello di Salerno, ahimè). Non mi sembra affatto che si sia parlato di pirolizzatore e/o gassificatori. o mi sbaglio?? mah!

Insomma le cose sono due:

1) Non mi è chiaro il concetto di futuro, oppure
2) Non si vuole risolvere il problema.

Comunque a titolo di cronaca, questo che segue è preso da Wikipedia, magari può essere di aiuto:

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

La pirolisi è un processo di decomposizione termochimica di materiali organici, ottenuto mediante l’applicazione di calore e in completa assenza di un agente ossidante (normalmente ossigeno). In pratica mentre riscaldando il materiale in presenza di ossigeno avviene una combustione che genera calore e produce composti gassosi ossidati, effettuando invece lo stesso riscaldamento in condizioni però di assenza totale di ossigeno il materiale subisce la scissione dei legami chimici originari con formazione di molecole più semplici. Il calore fornito nel processo di pirolisi viene quindi utilizzato per scindere i legami chimici, attuando quella che viene definita omolisi termicamente indotta. Tra i principali processi pirolitici sfruttati su larga scala spiccano il cracking industriale e il trattamento termico dei rifiuti.

Quindi è una soluzione! Se ne parla da tempo, negli altri paesi è “il presente”, in Italia l’anno scorso si parlava di futuro, oggi si parla di fare nel futuro, gli errori del passato!

Ottima prospettiva.