Studio al M.I.T. #12

Iniziamo dallo sport femminile. Sì proprio così, dal calcio innanzitutto; un’impresa clamorosa della squadra italiana, peccato per quel goal che ha messo tutto in discussione al 96′, ma il calcio è così, ed è stato bello crederci fino in fondo. Seguo il calcio femminile? Beh se mi capita sì! Lo vedo ancora come uno sport pulito e secondo me più persone dovrebbero seguirlo. Detto questo passiamo al format

 

Musica

Ormai da ottobre 2023 pubblico con frequenza bassa dei reel su instagram in cui suono delle improvvisazioni su delle basi armoniche che registro a casa (in home studio) con la mia strumentazione. Mi diverte molto devo dire la verità, peccato non avere tutto il tempo che vorrei per queste cose anche perché sono fonte di ispirazione e a volte vengono fuori dei brani che inserisco nelle mie produzioni indipendenti (vedi ad esempio “I supereroi non muoiono” presente in “Frammenti dietro le quinte”). Inoltre nella pagina dedicata allo “shop” di questo sito c’è un “prodotto” che li contiene. Allo stesso modo provo con una certa attenzione a caricare questi brani su soundcloud e se riesco a trovare il tempo renderò scaricabili anche le basi per permettere, a chi vorrà, di esercitarsi su questi giochetti armonici. Se c’è qualcosa che vi interessa non avete che da chiedere (ad esempio la base senza uno strumento, gli accordi, i bpm, il progetto logicx)

Ovviamente se non arriverà una perturbazione atlantica, difficilmente mi vedrete suonare dal vivo (visto che alcuni di voi mi chiedono quando suoneremo): fa troppo caldo e la roba che suono io non va bene con il caldo.

Però il 27 Settembre 2025 alle ore 21.00 in quel di Salerno nello spazio di Sant’Apollonia Hub proporremo una nuova versione di “Voci dall’Inferno” con Brunella Caputo, Davide Curzio e il sottoscritto alla musica dal vivo nell’ambito del festival “La notte dei Barbuti”; il festival dei Barbuti a Salerno quest’anno compie 40 anni, davvero un traguardo bellissimo.

Informatica

Si smette mai di studiare? La risposta è NO. L’informatica è una materia bellissima, creativa e molte volte stressante, ma trovare soluzioni è il mio mantra. Un po’ come il Mr. Wolf di “Pulp Fiction”, mi piace essere quello che trova i workaround per risolvere problemi cercando di mantenere una professionalità decente.

Nel campo del retail della moda mi sono specializzato negli ultimi 5 anni e spero di continuare a farlo man mano che lo scenario cambia grazie all’implementazione dell’intelligenza artificiale nel campo decisionale. Ho delle soluzioni per voi, se siete interessati non dovete far altro che chiedere.

Il mio classico invito a guardare poi il sito dell’azienda per cui lavoro non può mancare, per cui visitate il sito e se siete in cerca di lavoro candidatevi: https://www.nexsoft.it

Tennis

Belle soddisfazioni ancora nel panorama italiano, la prima su tutte è quella di Luciano Darderi che è in crescita e porta a casa il suo quarto titolo ATP vincendo a Umag subito dopo aver vinto anche Bastad. Anche il doppio Bolelli Vavassori è in finale al momento a Washington DC e speriamo bene.

In quanto a me, beh eccomi qui, in tutta la mia vecchiaia:

Grazie per essere arrivato fin qui! E già che ci sei iscriviti al mio canale youtube!

Il Wimbledon del numero uno ai tempi del social

Sono curiosamente impressionato dalla quantità di articoli su Sinner e sulla vittoria a Wimbledon. Sono davvero tantissimi e continuano a spuntare fuori a più giorni dall’impresa che ha visto il nostro Jannik Sinner vincere Wimbledon in 4 set contro Carlos Alcaraz in finale (dopo un torneo strepitoso con un unico grande neo dovuto al ritiro di Dimitrov durante un match rocambolesco). Mi sono detto: “e che faccio sto zitto?”. Beh direi di no anche perché non appena Alcaraz ha sbagliato la risposta sulla prima di Sinner nel secondo match point, la pallina non aveva ancora toccato terra che mi sono arrivati messaggi su whatsapp, da ogni dove, di gente che si sincerava sulla mia salute cardiologica. Tanto è vero che ho risposto a tutti con : “I funerali di Massimiliano Maffia si terranno domani nella chiesa di Sant’Antonio a Battipaglia” (ovviamente scherzo e questo post google potrebbe intenderlo come serio, ma va bene di questi tempi).

Che dire che non è stato già detto? Forse solo il fatto che sono felice come una pasqua per questo risultato e per quanto sia importante per il tennis italiano (e quindi per tutto l’indotto sportivo) avere uno forte come Jannik sul tetto del mondo. Sono felice perché è bello vedere così tante persone appassionarsi a questo sport e a viverlo ormai con passione e dedizione anche ad età avanzate.

Jannik Sinner è meritatamente il numero uno, e a dirlo sono i suoi risultati straordinari: il suo modo di fare, il suo italiano discutibile :), il suo amore per la famiglia, la sua concentrazione, il suo gioco del tennis così potente ed efficace, il suo saper vincere e il suo saper perdere; tutte cose che si leggono nelle lacrime della mamma, nell’abbraccio del padre, nel sorriso di suo fratello e nella misura delle nostre pulsazioni accelerate.

 

 

Studio al M.I.T. #11

In numerologia, il numero 11 è considerato un “numero maestro”, portatore di intuizione, illuminazione e grande sensibilità. Simboleggia anche una forte apertura mentale, un ideale elevato e una visione d’insieme, spingendo verso nuove realizzazioni.

Ecco perché questo episodio di Studio al M.I.T. (Musica, Informatica e Tennis) sarà speciale.

Musica, Informatica, Tennis e tutto il resto.

Ho avuto un’intuizione, una illuminazione.

Martina Navratilova, grandissima tennista, attaccava sempre a rete. Batteva e scendeva a rete spesso e volentieri, quasi su ogni punto. Riteneva una cosa secondo me molto importante, che tra l’altro, l’amico attore, Marco Villani mi ha ricordato tempo fa: “chi scende a rete fa una domanda”.

Questa frase sottolinea l’importanza dell’attacco e dell’iniziativa nel tennis, così nel resto delle discipline. Significa che quando un giocatore decide di andare a rete, sta cercando di prendere l’iniziativa, di mettere pressione sull’avversario e di costringerlo a rispondere alla sua azione. È un modo per dire che il giocatore a rete sta “chiedendo” all’avversario di reagire, di fare un colpo vincente e di prendere una decisione. 

Spesso e volentieri non chiediamo per paura del rifiuto, ma non consideriamo mai il fatto che il rifiuto sia una “risposta” e la risposta è un’azione ben precisa: è una cosa che ti mette al sicuro nel senso che non sei lì a chiederti, a scervellarti, a preoccuparti del fatto se conviene oppure no, se è corretto oppure no, basta! “Scendi a rete e attendi la risposta!”

In questi anni, e ormai comincio ad averne tanti, sono stato troppo spesso “dietro le quinte” ad attendere dal cielo un segnale, ma sono stufo, conosco ormai i miei limiti e li accetto, conosco però anche le mie capacità e ho imparato ad accettare anche quelle.
Nella musica, nell’informatica e nel tennis so fare delle cose e mi piace farle, quelle cose appunto, quelle che riesco a fare dando il meglio di me.

Prendetevi del tempo e ascoltate le mie cose su Bandcamp (cliccate sul link e si apre una nuova scheda). Si apre una pagina con la mia ultima release “Frammenti dietro le quinte”, ma ci sono i link a tutta la discografia (che bel parolone). Nel 90% dei casi spendiamo soldi per cose che durano davvero poco e nella stragrande maggior parte dei casi costano di più di un brano musicale (nel mio caso 1 euro mediamente a brano). Una birra che pagate nel migliore dei casi 5 euro vi da mezzora di felicità e poi la restituite alla natura, due birre (nel migliore dei casi) vi costano 10 euro (un’ora di felicità all’incirca). Un brano musicale potrebbe durare per sempre, un brano potrebbe segnarvi per tutta la vita, potrebbe aprirvi delle porte che tenete chiuse da decine di anni, un brano può essere una risposta alla domanda che non avete avuto il coraggio di fare. Chi ha detto che questo brano debba essere scritto da uno famoso? Chi ha detto che questo brano deve arrivare dalla radio mentre siete in macchina o lo debba presentare uno alla televisione? Datevi una possibilità e datemi una possibilità. Magari vi farà schifo, o semplicemente non vi darà niente (molto probabilmente), ma nel frattempo mi avete risposto. Non voglio altro.

Fatevi un favore, andate su bandcamp e se pensate che non ne è valsa la pena, ditemelo, pubblicamente, non rispondete solo alla domande a cui rispondono tutti, rispondete anche a me, sono sceso a rete, aspetto il vostro passante.

 

 

 

 

Su Fabio Fognini e tutto quanto

La buonanima di mio padre, Guiduccio per gli amici, diceva sempre: “si nun tenev a capa e ‘mmerd era o numero uno!”. Sì papà in realtà sarebbe stato anche il numero uno, ma c’è da dire una cosa, per me è comunque il numero uno e lo ha dimostrato: il primo giorno di Wimbledon, a 35 gradi all’ombra, a 38 anni, contro il campione uscente, che è il numero 2 al mondo, ha giocato, per 4 ore e più, un tennis stratosferico. Senza dubbio la partita più bella di Wimbledon 2025 e siamo soltanto all’inizio della seconda settimana.
Ci siamo divertiti un mondo e il livello è stato altissimo per tutto il match.

Secondo me gli highlights della partita dovrebbero durare 3 h e mezza per la qualità e quantità di punti belli.

Intanto questo è un Wimbledon molto particolare, le teste di serie stanno cadendo come foglie e al momento sono fuori dal torneo giocatori del calibro di Rune, Musetti, Berrettini, Tsitsipas, Medvedev, Zverev…

Attendiamo sviluppi interessanti e Jannik procede il suo cammino al momento senza danno. Vediamo un po’…

Studio al M.I.T. #10

Premessa

Situazione mondiale attuale: resta ancora pessima. Trump adesso spinge nuovamente sui dazi, pensa nuovamente (forse non aveva mai smesso) di deportare/eliminare i palestinesi per fare una bella spiaggia dove mettere i suoi alberghi e la Russia continua imperterrita a bombardare l’Ucraina. Ho sempre la sensazione di non capirci nulla, so solo che la guerra fa schifo e non so cosa fare per fare la mia parte.

Ma veniamo al format.

(M)usica

Vedo ovunque sui social persone felici nel campo della musica e del turismo perché il “matrimostro” di Bezos ha portato soldi a tante persone. Molto bene, sono felice per voi, sono felice che le persone abbiano lavorato e che siano state retribuite come si deve, ma state dimenticando una cosa fondamentale: anche l’industria della guerra porta soldi a una nazione, anche il dopoguerra porta a una rinascita economica (un boom come volete chiamarlo voi). Qual è il prezzo? Pensate che sia solo positivo ostentare la ricchezza in un momento storico come questo? Pensate sia positivo farci sapere che per Bezos il tutto è costato, paragonandolo il suo guardagno mensile a quello di un operaio, 23 euro? Io penso che un ragionamento in più andava fatto e che la vita è fatta di scelte. Allo stesso modo non comprendo la frase: “invece di lamentarsi potevano essere contenti dell’indotto”. E’ una frase orrenda se la pensate nel contesto che dicevo prima. Sarebbe come dire “armiamoci perché questo porta soldi e produzione, invece di lamentarci dei bambini che muoiono a Gaza”. Lo so state storcendo il muso e pensate che sia esagerato, invece no. Ripeto va bene che la gente lavori, ma va altrettanto bene che venga pagata per bene e che partecipi a eventi che fanno curriculum, però, vi prego non vi lamentate di chi dissente, non è giusto. Ecco, volevo solo dire la mia a riguardo.

 

(I)nformatica

Vi siete mai chiesti se le soft skill servano nel campo dell’informatica? C’è un bellissimo articolo sul blog di Nexsoft che vi invito a leggere. Le soft skill spesso aiutano a trovare le “soluzioni punk” ma questo è un altro discorso e magari ne parleremo in un altro post.

Questo è il link che vi invito a visitare https://www.nexsoft.it/soft-skill-information-technology/

(T)ennis

Ovviamente sono concentrato su Wimbledon. Il più bello, il più prestigioso, il più “torneo” di tennis di sempre.

Copio e incollo dalla mailing di Sky tutte le curiosità sul torneo:

È il torneo più antico fra i quattro Slam, nato quattro anni prima degli US Open, quattordici prima del Roland-Garros e ventotto prima di Melbourne. Il singolare femminile e il doppio maschile sono stati introdotti però nel 1884, doppio femminile e doppio misto nel 1913. Una storia leggendaria che compirà 150 anni fra due edizioni, costruita su una serie di immutabili abitudini.

🌿 L’ERBA I campi sono seminati dal 2001 con loietto perenne, mentre in precedenza veniva usata una miscela di segale e festuca rossa. L’erba è tagliata ogni mattina all’altezza di 8 millimetri. Il capo giardiniere lavora durante l’anno con una squadra di 15 persone, 28 durante il torneo. Ogni anno vengono utilizzate nove tonnellate di semi. La prima semina avviene nel mese di aprile e il primo taglio quando l’erba raggiunge i 15 millimetri. A partire da maggio i campi vengono rullati una volta alla settimana, a giugno si riduce la quantità d’acqua con cui si innaffiano affinché si rassodino. A quel punto ogni mattina entra in azione Rufus, il falco che tiene lontani i piccioni. Le linee bianche vengono tracciate un mese e mezzo prima che il torneo abbia inizio. Sono larghe 50 millimetri, quelle di fondo campo 100.

⬜ I COLORI Il bianco è obbligatorio. Gli arbitri sono autorizzati a chiedere alle giocatrici e ai giocatori di cambiarsi se ritengono che il dress code sia stato violato. Nel 2013 Roger Federer dovette cambiare scarpe perchè ne indossava un paio con una suola arancione. Da allora le norme sono diventate più tolleranti. L’obbligo di vestirsi totalmente di bianco è diventato “prevalentemente di bianco”. Ma dal 1981 le palline sono diventate gialle per favorire i telespettatori a casa. Wimbledon è trasmesso dalla BBC alla radio dal 1927, in tv dal 1937, a colori dal 1967.

🎫 LA CODA Mettersi in fila per comprare un biglietto è un’esperienza. Ogni giorno vengono riservati a The Queue un massimo di 500 biglietti nominativi per il Campo Centrale (tranne negli ultimi quattro giorni), per il Campo n. 1 e il Campo n. 2. La coda parte da Wimbledon Park, cinque minuti a piedi dalla stazione di Southfields. Alcune persone arrivano la sera prima e dormono sul marciapiede, altre si presentano all’alba. Il circolo vigila con i suoi steward 24 ore su 24. Non ci si può allontanare per più di 30 minuti. Di notte si possono usare delle tende al massimo per due persone, senza barbecue o fornelli. Niente musica e niente palloni dopo le 22. A Wimbledon Park sono presenti servizi igienici e wi-fi.

⛰️ LA COLLINA Chi non possiede i biglietti per i campi principali ma solo per quelli secondari, può assistere alle partite più importanti da un maxischermo montato su una collina. Si chiama Aorangi Terrace, perché si trova nell’Aorangi Park nei pressi del Campo numero 1 ma prende informalmente il nome del tennista britannico per cui si fa il tifo. Ora è la Draper Hill dopo essere stata la Murray Mound e la Henman Hill. Dal 2022 ce n’è una anche a New York, al Brooklyn Bridge Park.

🥎 I RACCATTAPALLE Sono 250 e vengono selezionati fra circa 1.000 candidati. La loro età media è di 15 anni, ma un centinaio hanno fra i 9 e i 10 anni. Si muovono in squadre da sei e ruotano ogni ora. Dal 1946 sono stati scelti con la segnalazione di enti di beneficenza per l’infanzia e istituti di carità. Dal 1977 sono state ammesse anche le ragazzine, ma fino al 1985 non sono potute entrare al centrale. L’addestramento inizia a febbraio con lezioni di due ore e mezza a cadenza quindicinale. Dopo le finali, i membri della famiglia reale si fermano a chiacchierare con loro.

🎾 GLI INCORDATORI Sono sedici in tutto e restano al lavoro fino a mezzanotte. Sono artigiani che vengono da paesi diversi come Spagna, Italia, Repubblica Ceca, Svizzera, Paesi Bassi. I giocatori che non hanno nel team una persona di fiducia si rivolgono a loro. Costa 28 dollari a racchetta.

🍓 LE FRAGOLE CON LA PANNA Ogni porzione da 10 pezzi venduta all’interno dell’impianto costava l’anno scorso due sterline e mezza. La marca delle fragole e la fornitura sono le stesse da trent’anni. Vengono dalla Hugh Lowe Farms, vicino a Maidstone, nel Kent, da un’azienda a conduzione familiare. Ogni anno vengono consegnate 30 tonnellate di fragole.

👀 I GIUDICI DI LINEA Eccolo lo strappo del 2025 con la tradizione. Per la prima volta nella storia sono stati mandati in pensione e sostituiti dalla chiamata elettronica come nella maggior parte dei tornei. Solo il Roland-Garros si vanta di aver conservato l’occhio umano per chiamare una palla dentro o fuori. Su 300 giudici di linea, ne restano 80 e faranno gli assistenti di campo.

Grazie per essere arrivati fin qui e mi raccomando come sempre fatemi conoscere i vostri pensieri a riguardo.