Studio al M.I.T. #4

Benvenuti all’inutile quarto episodio di Studio al M.I.T. (Musica, Informatica, Tennis)
Questa volta parliamo di Parole, di Big Data e di astinenze.

Cominciamo con la M di (M)usica

..e quindi con le parole. Quanto è importante la scrittura del testo! Sì è un’esclamazione la mia perché come la vecchiaia incalza, così io divento più emotivo e alcune canzoni mi uccidono praticamente, mi strappano il pericardio (‘A rézza d”o còre) e lo calpestano senza pietà.
Un testo che mi devasta, così come la canzone, è quello di “Appocundria” di Pino Daniele:

Appocundria me scoppia
ogne minuto ‘mpietto,
pecchè passanno forte
hê scuncecato ‘o lietto.

Appocundria ‘e chi è sazio
e dice ca è diuno,
Appocundria ‘e nisciuno.

La traduzione letterale di questo brano sembra non riflettere affatto quello che il buon Pino vuole intendere (almeno secondo me):appocundria non è l’ipocondria, ma una malinconia decisamente più profonda (in realtà non traducibile come termine secondo me) che convive con il poeta (scoppia ogni minuto nel cuore, lo opprime) e passando non “scompiglia il letto” nel senso letterare del termine, bensì irrompe in una situazione di riposo (il letto) e cambia tutto, irrompe nella vita di chi è sazio facendolo sentire digiuno insomma un capolavoro secondo me senza tempo, meravigliosa fotografia di un “sentire” tipicamente mediterraneo, andaluso, arabo, … napoletano appunto. Se potete ascoltatela su youtube a questo indirizzo.

Altro brano meraviglio è “Alleria” che dal titolo lascerebbe intendere la sensazione opposta al pezzo precedente, ma non è affato così, poi magari ne parleremo.

Passiamo alla (I)nformatica.

Si parla tanto di AI, troppo forse, e tutti si chiedono se ci farà del male, se ci sostituirà nelle nostre attività quotidiane . Chi può dire il contrario? La cosa che possiamo dire è che al momento non potrebbe, ma chissà. Io intanto ho scritto un piccolo software che la usa per fare delle analisi di dati e devo dire che aiuta. Se siete interessati chiedetemi come e sarò lieto di rispondervi. Questo introduce l’argomento dei Big Data e questo articolo sul sito di Nexsoft è senza dubbio interessante: Big Data processing: processare i dati quando diventano troppi!

Piccola nota: la programmazione va assolutamente insegnata presto, ai bambini, è troppo importante secondo me, ora più che mai, oltre a essere decisamente creativa e stimolante. Una buona idea l’hanno avuta quelli del MIT (quello vero) e trovate tutto al seguente link: https://scratch.mit.edu/

 

Infine alla (T) di Tennis.

E’ dura ragazzi l’attesa, è lunga la pausa: a Dicembre non si può stare e nemmeno la NextGen* ci da stimoli.
I grandi sono fermi e così siamo costretti a vedere i punti salienti dei tornei del 2024 (repliche su repliche di Sinner che fa miracoli, piroette, salva vecchiette sulle strisce pedonali e porta la spesa a casa ai vostri nonni). Una cosa però ci tiene svegli ed è questa storia assurda tra quel buontempone di Kyrgios e la sua crociata contro Sinner per la questione doping. In questi giorni poi ne ha sparata un’altra e cioè che il suo QI tennistico sarebbe superiore a quello dei Big Three (Federer, Federer e ancora Federer :-) ). Ora per carità, parliamo di un tennista fortissimo, ma baggianate di questo tipo non ne avevamo sentite ancora.
Di sicuro, se volesse, potrebbe fare la standup-comedy e non romperci più con il suo atteggiamento grossolano e antisportivo.

Detto questo vi saluto e se siete arrivati fin qui o tenite appocundria oppure non ci avete un Kyrgios da fare.

Max

(*) la NexGen è la finale degli otto migliori juniores del mondo, in pratica otto ragazzoni istintivi che tirano frigoriferi con la racchetta senza ancora una strategia di gioco degna di questo nome.

 

 

L’esperienza completa

Mi sono chiesto molte volte se l’esperienza che offro quando suono dal vivo sia completa. Mi sono chiesto anche se arrivi tutto il messaggio che provo a veicolare tramite la mia musica, i miei progetti, le mie composizioni. La risposta non potrei darla da solo, ma se dovessi fare un passo indietro e ricordare cosa ha scaturito in me l’ascolto di un brano “prima e dopo” la sua contestualizzazione, direi con un esempio, un po’ forte, che l’esperienza è stata molto più interessante e illuminante dopo.

L’esempio “forte” è quello del Mephisto Valzer di Listz, che vi invito ad ascoltare in qualsiasi versione. Quando sentii suonare questo brano da mio fratello Lorenzo, al pianoforte, rimasi molto colpito da come quella danza riusciva a darmi delle sensazioni così contrastanti; poi Lorenzo mi raccontò la storia di Mephisto che con il suo violino in braccio cercava di sedurre Faust suonando le prime tre corde a vuoto e mi si aprì un mondo, la scena si presentò chiara e pulita davanti a me e, così come la mano destra e la sinistra si alternavano a suonare la melodia durante la prima parte del brano, così Mephisto passava a destra e a sinistra del mio Faust immaginario. Questo per dire che la composizione nel contesto del racconto aveva fornito quelle informazioni che mancavano all’esperienza.

Altro esempio che mi piace citare è il tema della colonna sonora di Interstellar di Hans Zimmer. Interstellar è un film di fantascienza, ma è basato principalmente sul rapporto tra un padre e una figlia. Zimmer non si fa scappare questo concetto fondamentale che è alla base del film e nel tema principale (3 note semplicissime, ma efficaci) la mano destra e la sinistra suonano una sull’altra, si intrecciano, quasi a voler simboleggiare la protezione del padre sulla figlia, quasi a saldare quel rapporto straordinario che resta mentre il tempo e lo spazio si piegano.

In qualche modo sapere cosa stai ascoltando ti aiuta molto ad avere l’esperienza completa. Sarà poi vera l’espressione che dice: “l’arte non va spiegata?”

L’arte deve essere vissuta e interpretata soggettivamente, senza eccessive spiegazioni e magari come sosteneva Marcel Duchamp, è il pubblico a completare il significato di un’opera d’arte, ma il pubblico la maggior parte delle volte è distratto e forse è importante cercare di aiutarlo ad ascoltare e non a sentire soltanto.

Il mio invito, forse banale, è quello di dare sempre un significato al buon ascolto.

Max

Nuovo album “In My Strings”

In questo periodo di clausura e incertezze ho pensato fosse il momento di registrare di getto delle idee che avevo in cantiere da anni, insieme a due inediti.

L’ho fatto con la mia “Mercoledì”, la mia classica elettrificata nera, il computer e nulla più.

Devo dire che ormai quasi ogni mio lavoro da solista è accompagnato da immagini realizzate da un’artista pura quale è Alessandra Cammarano, ormai scelta irrinunciabile, legata al fatto che riesce esattamente a trasformare il mio umile messaggio in un’opera d’arte.

Copertina di “In My Strings”

L’immagine che vedete sopra è frutto di un lavoro di composizione e di precisione che ho apprezzato molto, ma del resto sapevo bene che avrebbe fatto un lavoro bellissimo.

Qui sotto vi lascio un assaggio dello studio effettuato!

Studio della copertina di “In My Strings” – Foto di Alessandra Cammarano

Come ogni lavoro indipendente che mi riguardi negli ultimi anni, anche questo disco è in autoproduzione. Il mastering delle tracce è a cura di mio fratello Lore Maffia (ho chiamato la cavalleria per ottenere dei suoni che fossero accettabili per voi tutti) che ringrazio sempre per avermi donato la passione per la Musica.

Che dirvi, spero vi piaccia, intanto vi lascio un assaggio di alcuni brani a scopo promozionale.

Buon ascolto, Max

resto seduto…

…a contemplare la mia terra.

 

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Alla fine…

…come all’inizio sono tutti figli della stessa mamma.

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