Studio al M.I.T. #10

Premessa

Situazione mondiale attuale: resta ancora pessima. Trump adesso spinge nuovamente sui dazi, pensa nuovamente (forse non aveva mai smesso) di deportare/eliminare i palestinesi per fare una bella spiaggia dove mettere i suoi alberghi e la Russia continua imperterrita a bombardare l’Ucraina. Ho sempre la sensazione di non capirci nulla, so solo che la guerra fa schifo e non so cosa fare per fare la mia parte.

Ma veniamo al format.

(M)usica

Vedo ovunque sui social persone felici nel campo della musica e del turismo perché il “matrimostro” di Bezos ha portato soldi a tante persone. Molto bene, sono felice per voi, sono felice che le persone abbiano lavorato e che siano state retribuite come si deve, ma state dimenticando una cosa fondamentale: anche l’industria della guerra porta soldi a una nazione, anche il dopoguerra porta a una rinascita economica (un boom come volete chiamarlo voi). Qual è il prezzo? Pensate che sia solo positivo ostentare la ricchezza in un momento storico come questo? Pensate sia positivo farci sapere che per Bezos il tutto è costato, paragonandolo il suo guardagno mensile a quello di un operaio, 23 euro? Io penso che un ragionamento in più andava fatto e che la vita è fatta di scelte. Allo stesso modo non comprendo la frase: “invece di lamentarsi potevano essere contenti dell’indotto”. E’ una frase orrenda se la pensate nel contesto che dicevo prima. Sarebbe come dire “armiamoci perché questo porta soldi e produzione, invece di lamentarci dei bambini che muoiono a Gaza”. Lo so state storcendo il muso e pensate che sia esagerato, invece no. Ripeto va bene che la gente lavori, ma va altrettanto bene che venga pagata per bene e che partecipi a eventi che fanno curriculum, però, vi prego non vi lamentate di chi dissente, non è giusto. Ecco, volevo solo dire la mia a riguardo.

 

(I)nformatica

Vi siete mai chiesti se le soft skill servano nel campo dell’informatica? C’è un bellissimo articolo sul blog di Nexsoft che vi invito a leggere. Le soft skill spesso aiutano a trovare le “soluzioni punk” ma questo è un altro discorso e magari ne parleremo in un altro post.

Questo è il link che vi invito a visitare https://www.nexsoft.it/soft-skill-information-technology/

(T)ennis

Ovviamente sono concentrato su Wimbledon. Il più bello, il più prestigioso, il più “torneo” di tennis di sempre.

Copio e incollo dalla mailing di Sky tutte le curiosità sul torneo:

È il torneo più antico fra i quattro Slam, nato quattro anni prima degli US Open, quattordici prima del Roland-Garros e ventotto prima di Melbourne. Il singolare femminile e il doppio maschile sono stati introdotti però nel 1884, doppio femminile e doppio misto nel 1913. Una storia leggendaria che compirà 150 anni fra due edizioni, costruita su una serie di immutabili abitudini.

🌿 L’ERBA I campi sono seminati dal 2001 con loietto perenne, mentre in precedenza veniva usata una miscela di segale e festuca rossa. L’erba è tagliata ogni mattina all’altezza di 8 millimetri. Il capo giardiniere lavora durante l’anno con una squadra di 15 persone, 28 durante il torneo. Ogni anno vengono utilizzate nove tonnellate di semi. La prima semina avviene nel mese di aprile e il primo taglio quando l’erba raggiunge i 15 millimetri. A partire da maggio i campi vengono rullati una volta alla settimana, a giugno si riduce la quantità d’acqua con cui si innaffiano affinché si rassodino. A quel punto ogni mattina entra in azione Rufus, il falco che tiene lontani i piccioni. Le linee bianche vengono tracciate un mese e mezzo prima che il torneo abbia inizio. Sono larghe 50 millimetri, quelle di fondo campo 100.

⬜ I COLORI Il bianco è obbligatorio. Gli arbitri sono autorizzati a chiedere alle giocatrici e ai giocatori di cambiarsi se ritengono che il dress code sia stato violato. Nel 2013 Roger Federer dovette cambiare scarpe perchè ne indossava un paio con una suola arancione. Da allora le norme sono diventate più tolleranti. L’obbligo di vestirsi totalmente di bianco è diventato “prevalentemente di bianco”. Ma dal 1981 le palline sono diventate gialle per favorire i telespettatori a casa. Wimbledon è trasmesso dalla BBC alla radio dal 1927, in tv dal 1937, a colori dal 1967.

🎫 LA CODA Mettersi in fila per comprare un biglietto è un’esperienza. Ogni giorno vengono riservati a The Queue un massimo di 500 biglietti nominativi per il Campo Centrale (tranne negli ultimi quattro giorni), per il Campo n. 1 e il Campo n. 2. La coda parte da Wimbledon Park, cinque minuti a piedi dalla stazione di Southfields. Alcune persone arrivano la sera prima e dormono sul marciapiede, altre si presentano all’alba. Il circolo vigila con i suoi steward 24 ore su 24. Non ci si può allontanare per più di 30 minuti. Di notte si possono usare delle tende al massimo per due persone, senza barbecue o fornelli. Niente musica e niente palloni dopo le 22. A Wimbledon Park sono presenti servizi igienici e wi-fi.

⛰️ LA COLLINA Chi non possiede i biglietti per i campi principali ma solo per quelli secondari, può assistere alle partite più importanti da un maxischermo montato su una collina. Si chiama Aorangi Terrace, perché si trova nell’Aorangi Park nei pressi del Campo numero 1 ma prende informalmente il nome del tennista britannico per cui si fa il tifo. Ora è la Draper Hill dopo essere stata la Murray Mound e la Henman Hill. Dal 2022 ce n’è una anche a New York, al Brooklyn Bridge Park.

🥎 I RACCATTAPALLE Sono 250 e vengono selezionati fra circa 1.000 candidati. La loro età media è di 15 anni, ma un centinaio hanno fra i 9 e i 10 anni. Si muovono in squadre da sei e ruotano ogni ora. Dal 1946 sono stati scelti con la segnalazione di enti di beneficenza per l’infanzia e istituti di carità. Dal 1977 sono state ammesse anche le ragazzine, ma fino al 1985 non sono potute entrare al centrale. L’addestramento inizia a febbraio con lezioni di due ore e mezza a cadenza quindicinale. Dopo le finali, i membri della famiglia reale si fermano a chiacchierare con loro.

🎾 GLI INCORDATORI Sono sedici in tutto e restano al lavoro fino a mezzanotte. Sono artigiani che vengono da paesi diversi come Spagna, Italia, Repubblica Ceca, Svizzera, Paesi Bassi. I giocatori che non hanno nel team una persona di fiducia si rivolgono a loro. Costa 28 dollari a racchetta.

🍓 LE FRAGOLE CON LA PANNA Ogni porzione da 10 pezzi venduta all’interno dell’impianto costava l’anno scorso due sterline e mezza. La marca delle fragole e la fornitura sono le stesse da trent’anni. Vengono dalla Hugh Lowe Farms, vicino a Maidstone, nel Kent, da un’azienda a conduzione familiare. Ogni anno vengono consegnate 30 tonnellate di fragole.

👀 I GIUDICI DI LINEA Eccolo lo strappo del 2025 con la tradizione. Per la prima volta nella storia sono stati mandati in pensione e sostituiti dalla chiamata elettronica come nella maggior parte dei tornei. Solo il Roland-Garros si vanta di aver conservato l’occhio umano per chiamare una palla dentro o fuori. Su 300 giudici di linea, ne restano 80 e faranno gli assistenti di campo.

Grazie per essere arrivati fin qui e mi raccomando come sempre fatemi conoscere i vostri pensieri a riguardo.

 

L’esperienza completa #3

Il brano “Indeed” è un’ode alle relazioni significative nella propria vita, come amori e amicizie vere. Se volete dedicare questa canzone a un’amicizia immutabile siete nel “posto” giusto.

L’Amicizia (A maiuscola non è un caso) è un punto di riferimento solido e un pilastro che ci sostiene nel corso del tempo; le amicizie immutabili parlano di gratitudine, fiducia e sostegno. Nutrire, preservare e celebrare l’unicità di ogni amicizia è il mantra di “Indeed”.

Studio al M.I.T. #9

Premessa

Situazione mondiale attuale: pessima. Dichiarato un cessate il fuoco tra Iran e Israele, ognuno dice di essere il vincitore, compresa l’america, e il tutto ha un duplice effetto: la fa sembrare una scaramuccia di quartiere tra prepotenti ubriaconi e oscura completamente il genocidio di Gaza a livello mediatico. Siamo la solita vergogna del mondo e un giorno passeremo alla cassa per tutto questo, sicuramente.

Ma veniamo al format.

(M)usica

Ieri ho sentito una delle versioni più fedeli e bella di “Where is my mind?” dei Pixies. La cosa che mi ha fatto più piacere è stata sentirla suonare da ragazzi giovani, molto giovani e non ho resistito, gliel’ho dovuto dire. “Where is my mind?” è stata proposta e rovinata in tutte le versioni possibili e immaginabili e devo dirvi che quella che mi ha fatto più pena in assoluto è quella jazzy-swing-bossanova da compilation da centro commerciale: una sorta di assassinio premeditato, la chiamerei un’appropriazione culturale indebita. Ah non vi ho detto chi è stato a suonarla così bene; si chiamano “Indiecent” e li trovate su Facebook a questo indirizzo: Indiecent

Domani 28 Giugno 2025 nella splendida cornice di Villa Matarazzo a Santa Maria di Castellabate (SA) suonerà nuovamente quel fenomeno di Paul Gilbert con ospite Ciro Manna. Sarebbe da non perdere se avessimo tutti il teletrasporto per arrivare in Cilento di sabato, a fine mese, sulla statale 18, ma va benissimo così, buono per chi riuscirà a vedere questo concerto e buono che se ne facciano concerti del genere. Il tutto nel contesto del Guitarsciò che da due anni a questa parte scappa da Battipaglia (SA) (dove è stato concepito e a quanto pare non capito dalle istituzioni e da alcune realtà private locali che l’hanno boicottato organizzando serate in contemporanea… ma lasciamo stare le polemiche). L’anno scorso fu fatto in una location salernitana molto nota (La Tana del Blasco), ma nel sito ufficiale della manifestazione manca il riferimento alla edizione del 2024. Le due precedenti edizioni si sono tenute nella villa comunale di Battipaglia a via Belvedere dove abbiamo avuto il piacere di vedere quel gigante di Matteo Mancuso. Lunga vita alla musica rock e a tutte le sue contaminazioni

(I)nformatica

Qualcuno ha detto AI? Va tutto troppo velocemente ragazzi, io non sono abituato a questi ritmi, io sono un “programmosauro” e quando vedo promettere mari e monti in alcuni reel su instagram che elencano ricette miracolose per diventare “la persona più pericolosa nella stanza” solo imparando a usare 10 tool, mi viene il voltastomaco. Provo la stessa sensazione di quando leggo di quei corsi per diventare WebMaster/WebDesigner in una settimana e senza alcuna conoscenza di linguaggi di programmazione.

Vedo i miei 30 anni di esperienza dissolversi in un reel di 30 secondi che mi invita a cancellare il mio passato perché ormai non serve più, anzi non è mai servito, ora c’è lei l’AI e tu non sei nessuno. Ho chiesto a Gemini, ChatGpt e Canva di produrre un’immagine che rappresenti la mia frustrazione usando questo prompt:

Ecco le risposte:

Gemini Chat Gpt Canva AI

Quale vi piace di più?

Io preferisco quella di ChatGpt, tanto è vero che la userò come immagine in evidenza.

(T)ennis

Vedo un proliferare di post sulla notizia bomba su parte del team di Sinner licenziato. Ragazzi calmatevi, sono aziende e molte aziende questo fanno: assumono, sfruttano e poi mandano a casa o fanno in modo che tu vada altrove, se non a casa appunto.

Ma a noi interessa lo sport e quindi a partire dalla prossima settimana faremo in modo di goderci questo Slam meraviglioso sull’erba di Wimbledon. Il torneo più bello, i completini bianchi, la tribuna “Windsor”, Djokovic che non molla, Alcaraz che becca Fognini al primo turno e Sinner che inizia con un derby con Nardi (pericoloso non sull’erba, ma pericoloso). Sembra un triello (che termine brutto mamma mia), ma speriamo sempre nella vittoria di uno dei nostri (a me sta bene anche un Musetti).

Personalmente non farò altri tornei, quest’anno ho partecipato ad alcuni TPRA e devo dire di essermi divertito abbastanza, come ripresa agonistica dopo 34 anni mi basta così, l’anno prossimo si vedrà, o forse questo autunno.. chissà, ma questa notizia interessa più a me che a voi.

 

Grazie per essere arrivati fin qui e mi raccomando come sempre fatemi conoscere i vostri pensieri a riguardo.

 

L’esperienza completa #2

Immaginate adesso di entrare nella stanza di una persona cara scomparsa da poco, vedere le sue cose sugli scaffali, sul letto, sul comodino, sulla scrivania. Immaginate di prendere qualche oggetto e di avvisarne l’essenza, di leggerne la storia, il vissuto, impossessandovi dell’odore, del rumore leggero delle cose, del significato profondo dell’eterno. Ecco questo è quello che ho sentito scrivendo “In your room”.

Questa cosa non me l’avete chiesta, ma ho voluto fornirvi l’esperienza completa

“In your room” è un brano del disco “In my strings” di cui ho ancora qualche copia fisica se vi va di “avvisarne l’essenza, di leggerne la storia, il vissuto,…” (cit.)

Nel frattempo ve la faccio ascoltare come se l’avessi scritta ora.

Studio al M.I.T. #7

Benvenuti al settimo episodio.

Tanto tempo è passato, ma alla fine pochi se ne accorgeranno o se ne sono accorti. Vorrei poter avere la forza e la costanza per poter scrivere di più, comporre di più, sviluppare di più, giocare di più, ma è difficile, non è impossibile.

Sono tempi questi, amari, in cui non si trovano le parole per esprimere il dissenso, l’orrore, la frustrazione, l’impotenza per quello che accade nel mondo. Palestina, Ucraina e altri (circa) 54 conflitti nel mondo, l’imbarazzante politica economica dell’amministrazione Trump, e lo spaventoso movimento M.a.g.a., l’Europa, e l’Italia in particolare, che non riesce a dire la parola “Genocidio” e resta a guardare mentre migliaia di bambini muoiono di guerra e di fame. Ti verrebbe da chiamarlo “un periodo da dimenticare”, ma è proprio l’opposto: questo è un periodo da documentare e ricordare benissimo per le generazioni future, un periodo da tenere bene a mente affinché non si ripeta mai più, se mai dovesse finire. Non sono preoccupato per me, ma per i figli di questa generazione, per quello che troveranno, se troveranno ancora qualcosa.

Veniamo al format partendo sempre dalla (M)usica.

Gli argomenti e quindi gli articoli che girano, e che sono maggiormente visibili, sulle nostre bacheche restano, grazie agli algoritmi e a chi li scrive, quelli divisivi, quelli per cui c’è da creare o, se già c’è, da alimentare una tifoseria rispetto a quella opposta.
Che c’entra la musica con tutto questo? Beh, se prima si dibatteva sul fatto che la trap fosse musica oppure no, oggi non v’è argomento più divisivo dell’intelligenza artificiale. Prima se ne parlava solo per la fotografia e per la generazione di immagini, oggi c’è “Suno AI Music” che è un sito che genera brani musicali in base a un “prompt” (ormai sapete che cosa è vero?).

Me ne sono fatto una ragione, alla fine se si continuerà a insegnare la Musica (maiuscolo non casuale), nei luoghi opportuni (scuole, università, accademie, associazioni ecc.), come si è sempre fatto, nessuno è in pericolo: come sempre chi ama la Musica conosce il piacere della composizione, dello studio, della sperimentazione, del gesto. Chi vuole invece fare la star, o semplicemente giocare a sentirsi tale (tutto legittimo per carità) dovrà usare questi trucchetti da “tutto e subito”, da “click and download”, perdendosi il bello del mondo che c’è dietro a una canzone scritta a casa, carta e penna, chitarra, pianoforte e un collega che la condivida con te. Liberi tutti come sempre, ognuno sceglierà la sua strada e nessuno sa, ripeto nessuno può assolutamente sapere come andrà a finire.

Se hai un’opinione in merito sarò ben lieto di parlarne con te nella sezione dei commenti a questo post.

Ora passiamo alla (I)nformatica.

Lavoro da circa 4 anni su di un progetto software per il retail nel campo della moda. Purtroppo il progetto finirà a fine settembre 2025 e se non si troverà un accordo oppure un’idea nuova questi 4 anni di Know-how finiranno nella spazzatura molto probabilmente. Questo mi rattrista non poco sinceramente, ma del resto il mercato delle consulenze funziona così e spesso ti viene voglia di passare all’agricoltura.

Per il mio personalissimo progetto su cui lavoro un giorno al mese più o meno ho pensato alla soluzione Flutter.

Qualcuno di voi ne ha sentito parlare? Intanto vi giro il webinar gratuito che si è tenuto in Nexsoft qualche tempo fa

E’ ora del (T)ennis

Che dire, che stagione per l’italia, in questo momento sono in attesa trepidante della semifinale di Jannik Sinner al Roland Garros contro l’implacabile Novak Djokovic. Da un lato non vedo l’ora, dall’altro sono preoccupato per la mia salute cardiaca. Nel frattempo Lore Musetti che è a livelli ormai stratosferici si è dovuto ritirare contro Alcaraz, ma aveva fatto due set da top 3 e si conferma essere uno dei pochi che può “minacciare” lo spagnolo.

Musetti ha un gioco poetico, sono dell’idea che andrebbe usata la frase “Sei bello/Sei bella come un rovescio di Musetti” :-D

Vi saluto e vi auguro tutto il MIT del mondo Musica a colazione, Informatica a pranzo e Tennis a cena.