…e alla fine ti mollano un pò tutti…

..ma si in nome dell’indipendenza e della buona fede artistica, i ben pensanti della cosiddetta scena “indie” si fanno i cazzi loro e ti lasciano lì. E’ stato un errore decidere di spostarsi da un progetto indipendente qual era il mio amato “daybox” sulla musica improvvisata ad una etichetta indipendente che sceglieva anche progetti sulla forma canzone. Cazzata enorme (assolutamente gli artisti che ho curato non c’entrano per niente.. sia ben chiaro!! Poveri loro che so capitati con me!). Dettata dal voler essere nel giro dei ben pensanti, di quelli che ti fanno anche i complimenti perché sei un indipendente “DOC”, quelli che poi all’occorrenza spariscono e non rispondono ai tuoi messaggi, quelli che all’improvviso non ti salutano nemmeno su skype perché non gli servi più, o forse si sono accorti che non gli sei mai servito affatto.. Insomma…un giro uguale, preciso a quello del mercato dei dischi tradizionale … ed io, povero fesso, che credevo di trattare con persone diverse.. indipendenti davvero.. ed invece no.. tutti uguali alla fine.. tutti attaccati ai soldi ed alla ossessione del presenzialismo.. che noia.. che noia davvero..
Oggi mi trovo a chiudere l’etichetta formalmente ed a pensare di tornare indietro al mio tanto amato progetto.. in cui l’unica cosa che conta davvero è sentirsi liberi di suonare.. di esprimere quell’istinto, quell’urgenza di far vibrare le proprie corde senza dover pensare se quelle stesse vibrazioni fanno vibrare il portafogli tuo e di chi ti produce..
Grazie a chi ha creduto nella daybox records anche quando ha prodotto canzoni. Ora è il momento di tornare indietro. ” … se conosci la tua storia sai da dove viene il colore del sangue che ti scorre nelle vene …(SUD, Almamegretta)”