…di notte

…nel buio della tua stanza, lo stesso che ospita le pecore che conti, lo stesso che usi x leccare le tue ferite, proprio li ha inizio il tuo pensiero. Lo stesso che stanotte si è recato presso una mansarda in collina. Fuori piove. Dentro il caffè e la carta pentagrammata si evitano, uno x rispettare la funzione dell’altra. Vorresti la chitarra x poter facilitare la tua scrittura. Vorresti appoggiarti ad un comodissimo mi minore che x te non ha mai significato sol maggiore, ma non vuoi fermarti alla prima impressione. scegli una strada diversa. ti affidi ad si bemolle minore settima quinta bemolle per sottolineare che è troppo poco x essere dominante ed è troppo x essere risolutivo. Poi diventi piccolo come una goccia d’inchiostro e navighi tra i righi e gli spazi. Dapprima ti rilassi su di un prato di minime intervallato da pause austere e spesso antipatiche. Vedi le semiminime giocare piú in la, ma sono troppo lente per raggiungere le fiere crome della battuta successiva. ti lasci portare da loro e non le afferri mentre ti investe una cascata di semicrome che ti trascina verso un pesantissimo ammasso di semibrevi. Allora cerchi di risalire aggrappandoti su ogni nota fino a raggiungere quel punto coronato che indica la durata della tua ispirazione …. ad libitum.

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